Proprio così, se il tuo e-commerce vende in altri paesi dell’Unione Europea sarà importante che questo rispetti le nuove normative in vigore. Anche se le piattaforme di creazione e gestione di e-commerce aggiorneranno automaticamente le impostazioni fiscali per addebitare l’aliquota IVA del paese dell’acquirente per le vendite all’interno dell’UE, noi ti consigliamo di continuare a leggere il nostro articolo per approfondire l’argomento, rivolgerti comunque al tuo commercialista per maggiori dettagli e poi di fare un check sul tuo e-commerce e verificare che tutte le impostazioni siano corrette.
Se invece hai un e-commerce personalizzato la situazione potrebbe essere più complessa: dovrai apportare a mano le modifiche alle impostazioni fiscali per il corretto addebito dell’aliquota IVA del paese dell’acquirente per le vendite all’interno dell’UE. Il nostro team di sviluppo sarà pronto ad aiutarti a mettere il tuo e-commerce a norma di legge! Sia che si tratti di un controllo su un e-commerce realizzato tramite CMS, ma anche, e soprattutto, per apportare le modifiche al tuo e-commerce realizzato tramite nostro CMS: ricorda, un sito sicuro e a norma di legge è un sito affidabile e quindi che vende!
Siamo informatici, non commercialisti, ma riteniamo giusto darti anche qualche informazioni di carattere generale su quali saranno i principali cambiamenti di queste nuove norme:
1. ELIMINAZIONE DELL'ESENZIONE DEL PAGAMENTO DELL'IVA SULLE IMPORTAZIONI DI VALORE INFERIORE A 22 €
Questo significa che tutti i beni commerciali importati nella UE saranno soggetti ad IVA, a prescindere da quale sia il loro valore.
2. INTRODUZIONE DI UNO SPORTELLO UNICO ONE-STOP-SHOP (OSS)
In questo modo le aziende non dovranno più registrare una partita IVA in ogni Paese, ma basterà presentare una dichiarazione trimestrale all’OSS con tutte le vendite idonee ai clienti dell’UE.
Inoltre, l'UE ha eliminato anche il regime fiscale a soglie IVA sulle vendite a distanza, le società dovranno quindi addebitare l’IVA del paese di residenza del cliente fin dalla prima vendita e non più al raggiungimento di una soglia minima prestabilita.
Hai capito bene: questo significa procedure più semplici, costi più bassi per l’adeguamento all’IVA transfrontaliera ed una possibile crescita degli scambi internazionali!
In caso di attività che vendono meno di 10.000 € all'anno è possibile applicare la propria IVA nazionale e includere tali vendite nella dichiarazione IVA nazionale.
3. ALCUNI MARKETPLACE ONLINE DIVENTERANNO I RESPONSABILI DELLA RISCOSSIONE DELL'IVA
Alcuni marketplace da oggi potranno riscuotere, dichiarare e versare l'IVA dovuta al posto dei rivenditori che si appoggiano a loro per vendere. In particolare questi sono i casi in cui si applica tale riscossione:
- - Importazioni B2C di spedizioni con un valore massimo pari a 150 € verso l'UE
- - Vendite nazionali e tra Paesi UE di beni da parte di venditori che non risiedono in UE a clienti all'interno dell'UE.
Le imprese che utilizzano più marketplace per vendere i loro beni devono presentare una prova esplicita delle vendite eseguite con ogni marketplace. Inoltre devono fornire a chi si occupa della dichiarazione doganale il numero IOSS corrispondente per ogni vendita.
Non abbiamo competenze così approfondite da addentrarci in questi aspetti puramente fiscali e per questo ti suggeriamo di contattare il tuo commercialista per chiedere a lui tutte le informazioni di cui hai bisogno. Noi rimaniamo qui, a tua disposizione, per qualsiasi informazione di carattere tecnico e per mettere il tuo e-commerce di nuovo a norma di legge!
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