All'inizio di quest'anno l'europarlamentare tedesca Julia Reda ha presentato un report sulla riforma del copyright in Europa. Il suo intervento è stato rivoluzionario per la volontà di mettere al centro l'utente e di allentare il potere dei detentori dei diritti e delle lobby. Come? Con l'abbassamento della protezione del copyright dai 70 ai 50 anni e con la proposta della "portabilità dei contenuti".
In quest'ultimo caso se un utente, ad esempio, è abbonato a "La Repubblica" può tranquillamente utilizzarlo e scaricare anche in Germania, senza incorrere nel reato di pirateria.
L'intervento di Julia Reda interpreta la filosofia dei "prodotti intellettuali come beni", non si tratta di un invito al furto ma piuttosto di un'occasione per sviluppare e dare nuova linfa ai concetti, una volta oltrepassato il termine di protezione.