Nel 1985 Calvino ha tenuto delle lezioni presso l'Università di Harvard durante le quali ha delineato le qualità stilistiche che portano un testo letterario a diventare un classico capace di comunicare sempre. Prima di entrare nei dettagli, ci teniamo a ricordare un romanzo e un sito hanno in comune la funzione: raccontare!E ora andiamo ai 6 punti individuati da Calvino:
1. Leggerezza: che badate non significa superficialità , ma capacità di trattare argomenti profondi con tocco soave, non pesante. Dobbiamo divertire nel senso etimologico più puro della parola che è quello di "distrarre, ricreare l'animo, allontanandolo da pensieri molesti" (gli utenti sfuggono alla noia!)
2. Rapidità : il teorico italiano aveva compreso, in tempi non sospetti, quanto fosse necessario velocizzarsi ed essere brevi per farsi efficaci (10 secondi è il tempo per cui un utente medio resta concentrato in attesa del caricamento di una pagina. Superato questo tempo il caricamento costituisce un problema di usability. E noi prescriviamo sintesi anche nei testi!).
3. Esattezza: si riferiva al linguaggio, al fatto che è importante scegliere la parola giusta, quella più pertinente al concetto che vogliamo comunicare (sai bene chi sei e allora spiegalo nel modo migliore!)
4. Visibilità : mai scordare che l'utente/lettore ha necessità di vedere la storia (slide d'impatto emozionale, immediate, riassuntive, coerenti... come vedete nelle slide i punti di Calvino sono tutti presenti)
5. Molteplicità : ossia capacità di chi racconta di cogliere i molteplici aspetti della realtà (siamo sul web ma pur sempre nel mondo, per cui è importante non essere auto-referenziali e saper cogliere cosa di molteplice accade attorno a sé, anche perché tutto può tornare utile!)
6. Coerenza: pensiero e azione devono essere logicamente connessi (concetto che si applica benissimo all'immagine coordinata).
Concludiamo con una citazione di Calvino che, ancora una volta, si presta benissimo alla sostituzione della parola "libro" con "sito web":
«Un libro è qualcosa con un principio e una fine, è uno spazio in cui il lettore deve entrare, girare, magari perdersi, ma a un certo punto trovare un'uscita, o magari parecchie uscite, la possibilità di aprirsi una strada per venirne fuori», da "Le città invisibili".